Da gennaio 2008, secondo il D.Lgs. 151/05, la gestione dei RAEE è passata in mano ai produttori, ai quali compete la pianificazione e gestione di sistemi di raccolta; oggi è infatti possibile riconsegnare gratuitamente il rifiuto direttamente al rivenditore, all'atto dell'acquisto di un'apparecchiatura della medesima tipologia.
Tutte le apparecchiature elettroniche devono riportare in modo chiaro, visibile ed indelebile, un'indicazione che consenta di identificare lo stesso produttore e il simbolo che indica che l'apparecchiatura deve essere oggetto di raccolta separata.
Il Decreto prevede anche l'obbligo per i produttori di aderire a un Sistema Collettivo per la gestione dei RAEE, in funzione del tipo di apparecchiatura o del tipo di mercato servito.
Esempi di RAEE: Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche
• Grandi elettrodomestici
• Piccoli elettrodomestici
• Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni
• Apparecchiature di consumo
• Apparecchiature di illuminazione
• Strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali fissi di grandi dimensioni)
• Giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero
• Dispositivi medici (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati ed infetti)
• Strumenti di monitoraggio e controllo
• Distributori automatici
I RAEE vengono classificati in due grandi categorie, a seconda del loro uso in ambito domestico o professionale, stabilendo diversi percorsi di recupero e smaltimento:
- RAEE Domestici → utilizzati nelle case o assimilabili per uso anche se provenienti da altri ambiti
- RAEE Professionali → provenienti da attività economiche o amministrative
Le attività di trattamento prevedono varie fasi, indicativamente:
• messa in sicurezza o bonifica, ovvero asportazione dei componenti pericolosi
• smontaggio dei sotto-assiemi e separazione preliminare dei materiali
• lavorazione meccanica per il recupero dei materiali.